LA STORIA DEL NEGOZIO

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Emigrato ancora bambino assieme alla famiglia dalla sua nativa Benevento fino agli Stati Uniti, Napoleone, crescendo, dimostrò presto ardimento e un peculiare senso per gli affari.
Il giovane italiano ebbe un epifania quando, conversando con colleghi operai di origine polacca e tedesca, sentì parlare per la prima volta dei Wolpertinger.
Questi conigli muniti di piccole corna di cervo, originari dell'est della Vecchia Europa, si erano intrufolati nel Nuovo Mondo riproducendosi a migliaia e variando in un'infinità di varianti e nomi-tra i quali Jackalope, il più famoso tra gli americani anglofoni.
Inaspettatamente Napoleone sentì uno strano senso di familiarità con queste creaturine, così lontane da casa eppure così indomite, e gli venne una delle sue solite idee balzane.
Salutando il padre in preda all'ira, la madre in preda alle lacrime e svariati fratelli e sorelle in preda alle risa, un determinato Napoleone acquistò subito il biglietto per la prima nave diretta a Roma: con sè portò i propri averi, consistenti in un paio di malconci bauli e una cassa di legno dove dormivano comodi svariati Jackalope.
Dopo un anno di espedienti poco chiari e decisamente rocamboleschi, il poco più che ventenne Serpentino riuscì ad ottenere in affitto una piccola, rustica casetta malconcia nell'Incantavia alla quale provvide subito ad aggiungere una nuovissima insegna: "il Serraglio del Cervoniglio".
Con l'affabilità di un'imbonitore, la competenza dell'allevatore e una buona dose di fascino partenopeo Napoleone riuscì a proporre i suoi Cervonigli come l'animale esotico che (non propriamente) erano, creando una nuova moda tra le estasiate streghe romane.
I Cervonigli dal canto loro si adattarono piuttosto bene al nuovo ambiente, e si moltiplicarono tanto da rendere una piccola fortuna al loro padrone; questi, differentemente dalla maggior parte dei suoi colleghi dell'epoca, non vendette mai le proprie creature come fonte di reagenti ma sempre e solo come animali da compagnia.
Nel giro di qualche decennio la famiglia Serpentino, resa partecipe della fortuna di Napoleone, iniziò a girare per tutti i continenti del mondo in cerca di creature particolari da importare in Italia, seguendo le severissime direttive di Napoleone su quali specie fosse lecito importare e quali no.
Gli affari del Serraglio andarono sempre meglio fino al 1921, anno in cui un manipolo di maghi oscuri fece esplodere il negozio con mezza famiglia Serpentino all'interno: i familiari superstiti raccontarono in seguito che l'attacco derivò da un rifiuto nel procurare al regime fascista animali magici per fini bellici.
Dopo quella data disgraziata la famiglia si ritirò dagli affari, fino a quando nel 1944 Giasone Ruggicapra (sposo di Amelia Serpentino) riaprì il negozio contro ignorando ogni consiglio contrario.
Seguendo lo spirito di Napoleone il Serraglio del Cervoniglio fornì nuovamente speciali compagni animali a chi potesse prendersene cura, garantendo inoltre rifugio e assitenza veterinaria a quelle creature sofferenti a causa del mercato nero e delle crudeltà dell'uomo.